Terapia Intensiva Aperta
Le Terapia Intensive Ospedaliera e Universitaria sono “aperte”.
La Terapia Intensiva (TI) “aperta” può essere definita come la “struttura di cure intensive dove uno degli obiettivi dell’équipe è la razionale riduzione o abolizione di tutte le limitazioni non motivatamente necessarie poste a livello temporale, fisico e relazionale”.
Il libero accesso dei parenti ai reparti di Terapia Intensiva migliora la qualità del ricovero dei pazienti e facilita l’instaurarsi di un rapporto di fiducia tra la famiglia e i curanti. Comunicare meglio permette la comprensione adeguata delle informazioni nell’ambito di una relazione professionale, migliora la soddisfazione delle parti coinvolte e rende il processo comunicativo efficace ed incisivo. Aprire la TI implica un cambiamento radicale, non solo nell’organizzazione dell’attività clinica, ma anche e soprattutto nella mentalità e nell’approccio al paziente.
Aprire la TI non significa semplicemente “aumentare l’orario di visita” ma vuol dire:
- ridare centralità al paziente nella sua dimensione umana;
- entrare in relazione con la famiglia;
- incontrare la componente affettiva ed emotiva della malattia: il dolore, la speranza, il disorientamento, l’incredulità.
La maggior presenza dei familiari consente loro di capire come il personale di reparto lavora e cosa si fa per i propri cari, portandoli progressivamente ad un coinvolgimento nella cura e nella comprensione della malattia. Il contatto quotidiano porta a familiarizzare con termini, procedure, terapie, macchinari altrimenti visti come ostili o mai abbastanza efficaci.