La salute in viaggio - Malattie infettive Universitaria

Dei 18 milioni di italiani che si recano all’estero annualmente, circa il 10% ha come meta Paesi tropicali e subtropicali, dove è possibile arrivare in un periodo di tempo inferiore a quello di incubazione di numerose malattie infettive. L’elevata “accelerazione” di una possibile diffusione di un contagio è riconducibile alla estrema facilità e rapidità con cui viaggiano persone, merci, animali ma anche insetti potenzialmente vettori di malattie (globalizzazione dell’insetto vettore) e microrganismi patogeni. Il pianeta viaggiatore include tutti i potenziali viaggiatori, anche i migranti, ognuno con condizioni di salute differenti, per cui eventuali patologie infettive contratte durante il viaggio possono anche esitare in maniera infausta. A seconda della zona visitata e della tipologia del viaggio (aereo, nave), i viaggiatori possono contrarre malattie trasmesse da virus o parassiti con modalità vettoriale [veicolate cioè da zanzare, zecche, flebotomi] (Malaria, West Nile, Leishmaniosi, febbri emorragiche virali [Dengue, Chikugunya, Zika], rickettsiosi, tripanosomiasi), da contatto oro-fecale (febbre tifoide, diarrea del viaggiatore, epatite virale A ed E), con animali o interumano (leptospirosi, tularemia, brucellosi, rabbia, febbre Q, istoplasmosi, febbre di Marburg e Lassa, Ebola), per via  sessuale (HIV, HBV, sifilide, gonorrea, HPV, ecc), da intossicazione alimentare da tossine presenti in alcuni pesci tropicali (Ciguatera).

Un numero considerevole si problemi sanitari può essere evitato con una corretta informazione prima della partenza ma anche adottando alcune semplici attenzioni durante il viaggio e al ritorno da un viaggio.

Informazioni Sanitarie per i viaggiatori internazionali.pdf

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pubblicato il 2018/06/26 14:45:27 GMT+2 ultima modifica 2018-06-22T11:50:06+02:00